mercoledì 10 aprile 2024

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI MARZO 2024


In questo primo scorcio del 2024, sulla scia dei mercati che anche nel mese di marzo fanno registrare performance da urlo, galoppando a livelli record, anche i rendimenti dei comparti del fondo Cometa, come in generale tutta la previdenza complementare, fanno registrare un ottimo andamento. I comparti Reddito e Crescita fanno registrare in particolare un incremento del valore quota per il quinto mese consecutivo da novembre 2023. (s.b.)

domenica 17 marzo 2024

NUOVA IRPEF 2024

Le buste paga di gennaio hanno visto la prima applicazione della modifica degli scaglioni Irpef, che per il 2024 diventano 3: il 23% fino a 28mila euro, 35% tra 28 e 50mila euro e 43% oltre 50mila euro di reddito. Inps ha comunicato che invece per le pensioni, l'adeguamento alle nuove aliquote sarà applicato a partire dalla mensilità di aprile, sulla quale sarà corrisposto anche il conguaglio riferito alle mensilità da gennaio a marzo.

Rispetto al 2023 è stato eliminato il secondo scaglione, inglobato nella prima aliquota del 23% che prima arrivava fino a 15mila euro e saliva al 25% tra 15 e 28mila.

Il calcolo del risparmio fiscale massimo è di 260 euro l’anno, e riguarderà chi ha un reddito da 28mila euro. I contribuenti con un reddito superiore a 50mila euro avranno però una franchigia sulle detrazioni al 19% in dichiarazione dei redditi pari proprio ai 260 euro di risparmio sulle aliquote. Saranno esclusi dall’applicazione del taglio sulle detrazioni i rimborsi fiscali sulle spese sanitarie, sui premi di assicurazione sul rischio di eventi calamitosi e sulle erogazioni liberali in favore dei partiti politici.

Oltre all'accorpamento del primo e secondo scaglione di reddito, cambia anche la detrazione prevista per il reddito da lavoro dipendente, che passa da 1.870 euro (del 2023) a 1.955 euro. Il cambiamento della detrazione spettante influisce direttamente anche sulla no tax area, cioè il limite di reddito entro il quale l'Irpef non è dovuta perché la detrazione azzera l'imposta. Dal 2024 la no tax area per i lavoratori dipendenti viene equiparata a quella dei pensionati con una soglia di 8.500 euro, mentre fino al 31 dicembre 2023, era fissata a 8.174 euro.

(FONTE: CAFCISL.IT)



DA DOMANI PARTE IL BONUS PSICOLOGO: COME FARE PER OTTENERLO

Da domani 18 marzo e fino al prossimo 31 maggio si potranno presentare le domande per il “bonus psicologo”, il sostegno per le spese per l’assistenza psicologia e le sessioni di psicoterapia introdotto nel 2022. Requisito per presentare la domanda è un Isee inferiore a 50mila euro. In base al valore Isee, il contributo varia da 1.500 euro con Isee fino a 15mila euro, 1.000 euro con Isee tra 15 e 30mila euro e 500 euro con Isee tra 30 e 50mila euro. Alla scadenza del 31 maggio, saranno elaborate le graduatorie degli aventi diritto in base alle risorse disponibili: il beneficio sarà erogato prioritariamente alle persone con Isee più basso e, a parità di valore Isee, in base all’ordine di arrivo della domanda.

Se la domanda viene accolta INPS comunicherà al richiedente l'importo assegnato e un codice univoco da consegnare al professionista scelto per la terapia, che verrà versato direttamente da Inps al professionista. Se il codice non viene utilizzato entro 270 giorni, viene annullato e riassegnato ad un altro utente in graduatoria.

Vi ricordiamo che per i richiedenti e i beneficiari dell’Assegno di Inclusione e Assegno Unico, dal 1° marzo è necessario avere l’Isee 2024 e le prestazioni e maggiorazioni verranno sospese fino a quando non viene presentato. Invitiamo quindi chi non l’avesse fatto a gestirlo al più presto. 

Per calcolare l’Isee ci si può rivolgere gratuitamente alle sedi Caf CISL oppure farlo tramite il portale PersonalCaf, che permette di elaborare la dichiarazione ISEE direttamente online, ma con l’assistenza di un operatore Caf.

(FONTE: CAFCISL.IT)

mercoledì 13 marzo 2024

FONDO COMETA: VALORE QUOTA MESE DI FEBBRAIO 2024


Continua l'andamento positivo del Fondo Cometa, anche se c'è da registrare nel mese di Febbraio una divergenza tra i rendimenti dei mercati obbligazionari e azionari, che si riverbera sull'andamento dei comparti. Infatti nel secondo mese dell'anno a far registrare un incremento del valore della quota sono gli asset Reddito e Crescita, ossia quei comparti bilanciati che al loro interno hanno una componente di azioni. (s.b.)

lunedì 4 marzo 2024

CONGEDO PER CURE, CHE COSA E' ?

Il congedo per cure disciplinato dall' Articolo 7 del Decreto Legislativo 119/2011, è l'unico congedo lavorativo che è legato al riconoscimento dell'invalidità civile, non a quello dello stato di handicap (Legge n. 104/1992), né ad altre forme di congedo ordinario e straordinario (previsti con Legge n. 53/2000 e Decreto legislativo n. 151/2001). Si tratta di un congedo poco conosciuto e raramente utilizzato, che consente di assentarsi legittimamente dal posto di lavoro in caso di patologie che comportano frequenti assenze dal lavoro per sottoporsi a cicli di cure.

Il congedo per cure viene riconosciuto al lavoratore che possiede un riconoscimento di una percentuale di invalidità civile superiore al 50% che necessitano di cure correlate alla menomazione per la quale è stata accertata l'invalidità civile (cicli di fisioterapia, chemioterapia, ginnastiche respiratorie, ecc.).

Le cure - che non devono superare i 30 giorni all'anno - devono essere autorizzate e prescritte dal medico specialista della ASL. I giorni di congedo possono essere fruiti in maniera frazionata e non rientrano nel periodo di comporto, non vengono cioè conteggiati ai fini del periodo di assenza per malattia durante il quale il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro.

La richiesta del congedo per cure va inoltrata al datore di lavoro il quale non ha alcuna discrezionalità nella concessione del congedo e neppure nella limitazione della durata. Il congedo per cure è considerato a tutti gli effetti un'assenza per malattia per la quale il lavoratore ha diritto alla retribuzione.

Il congedo, tuttavia, si pone come periodo ulteriore a quello "di comporto" previsto per la malattia (Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 dicembre 2006 Prot. 25/l/0006893).

Il datore di lavoro ha il dovere di prendere atto della comunicazione del lavoratore, che è obbligato a trasmettere nelle forme previste dal proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, o qualora non vi siano indicazioni a riguardo, in modalità analoga alle comunicazioni relative alla "ordinaria" malattia.

Nel comparto privato i congedi sono retribuiti ed indennizzabili dall'INPS. Nel comparto pubblico, è necessario verificare le modalità previste nei singoli Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro per le modalità di intervento atte a favorire la riabilitazione e il recupero del lavoratore con disabilità (come previsto dall'articolo 18 del DPR n. 395/1988).

Requisiti

Può godere del congedo per cura il lavoratore con il riconoscimento della percentuale di invalidità civile superiore al 50%.

Documentazione da presentare

La domanda di congedo per cura deve essere presentata al proprio datore di lavoro insieme alla prescrizione del medico specialista della ASL. A termine del congedo, il lavoratore deve comprovare che il periodo è stato adoperato per specifiche cure.                                                                                                                             

FONDO COMETA, ELEZIONI ASSEMBLEA DEI DELEGATI, SI VOTA FINO AL 19 MARZO



 

giovedì 29 febbraio 2024

CCNL 2024 - 2027, IPOTESI DI PIATTAFORMA

Il 30 giugno 2024 scade il Ccnl Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021. La piattaforma che riporta le richieste di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo contrattuale, approvata da parte degli Organismi dirigenti e dell’«Assemblea dei 500» svoltasi a Roma, saranno illustrate nelle assemblee ai lavoratori e alle lavoratrici e sottoposte al loro giudizio, con il referndum dell'9 e 10 aprile. 

Il rinnovo contrattuale riguarda – secondo i più recenti dati dell’Inps – più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale. Il 30 giugno 2024 scade il Ccnl Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021.

La piattaforma, contiene le richieste di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo contrattuale che dopo l’approvazione da parte degli Organismi dirigenti e dell’«Assemblea dei 500» svoltasi a Roma, saranno illustrate nelle assemblee ai lavoratori e alle lavoratrici e sottoposte al loro giudizio, l’8 e 10 aprile sarà sottoposta al referendum dei lavoratori. Successivamente sarà presentata a Federmeccanica e Assistal.

Si tratta di una piattaforma che intende rappresentare le esigenze del lavoro metalmeccanico e fornire risposte adeguate per rimettere al centro il lavoro industriale e investire nelle nuove generazioni e consta di 11 capitoli, dal welfare integrativo alla formazione. Tra le richieste quella di innalzare a 250 euro (da 200 euro) i flexible benefit esentasse e di ridurre fino a 35 ore il lavoro settimanale. I metalmeccanici, chiedono unitariamente un aumento medio dello stipendio, per il triennio 2024-2027, di 280 euro sul trattamento economico minimo del livello C3 del nuovo inquadramento contrattuale (ex-5°cat). 

Il rinnovo contrattuale riguarda – secondo i più recenti dati dell’Inps – più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale.



VISUALIZZA QUI L'IPOTESI DI PIATTAFORMA 2024 - 2027 

domenica 25 febbraio 2024

FONDO COMETA: PRESTAZIONE IN CAPITALE, I NUOVI LIMITI PER IL 2024


La finalità del fondo pensionistico, è quella di affiancare alla pensione pubblica erogata dall'Inps, al momento della quiescenza, un emolumento in grado di limare il più possibile, il tasso di sostituzione, ossia il gap tra l'ultimo stipendio percepito da lavoratore e il primo assegno percepito da pensionato. Le prestazioni pensionistiche possono essere erogate in capitale, fino ad un massimo del 50 % del montante finale accumulato, e il restante 50% in rendita. Nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione del 70% del montante sia superiore al 50% dell’assegno sociale vigente di cui all'art. 3, commi 6 e 7, della Legge 8 agosto 1995, n°335, la prestazione finale potrà essere erogata in forma di capitale nella misura massima del 50% e la restante parte in rendita.

Nella tabella viene rappresentata la soglia della posizione oltre la quale scatta l’obbligo della rendita, aggiornata per il 2024. Per poter richiedere l’erogazione in un’unica soluzione al momento del pensionamento, la tua posizione deve essere al di sotto di un valore limite, che viene aggiornato ogni anno e dipende dalla tua età, dal genere e dal valore dell’assegno sociale dell’INPS.